06/12/2013 alle 15:39 - Spondilolistesi L5 su S1
Nel 2004 cominciò con formicolii alle gambe, soprattutto la destra, e forme di parestesi che mi toglievano la padronabza dell'arto e del piede: situazione che si rimediava se mi fermavo a riposare e facevo qualche movimento di stiramento. A letto avevo crampi dolorosi che mi svegliavano. Da seduto nessun problema nè allora nè ora.
Da sempre faccio ginnastica con due manubri di 3 kg ciascuno con le braccia, sollevamenti degli arti inf da supino e bicicletta per mantenere un certo tono muscolare che contrasti le compressioni e le deviazioni da postura. Sono sempre stato piuttosto muscolare ed attivo nel tempo libero dal fare il maestro.
Andavo in montagna con lo zaino: dovendo stare un po' reclinato in avanti, per compensare, non provavo fastidi. Anche in moto non ho mai avuto problemi perchè sono un po' piegato in avanti.
Poi però, poco alla volta, la qualità della vita è peggiorata ed ora mi si informicolano le gambe fino a giungere alla parestesi anche dopo un breve tratto di camminata di 100 m.
A letto le contrazzioni con sopprassalti sono frequenti e devo assumere posizini consone per dormire supino.
Non posso più fare la mie camminate di mantenimento ed altri esercizi e quindi via via il tono muscolare decresce con effetti negativi in tutto, anche nel 'morale'.
Da fermo assumo una posizioni un po' piegata in avanti tipo cifosi: in questo modo non ho fastidio.
Non ho dolore mai: solo le parestesi se cammino anche cercando di mantenere un certo controllo muscolare che compensi il rilassamento.
Gli anni sono 67 anagraficamente ma tutti me nedanno almeno 10 di meno per attività mentale ed una certa prestanza: andavo fino ai 3000 in montagna e tour in moto di 8 - 9000 km organizzati.
Ora non solo le escursioni ma anche il camminare non riesco a farli e la situazione mi sconforta anche l'andare in moto (di 300 kg Yamaha FJR 1300).
Da seduto non ho problemi e non ho dolore persistente ma la vita sedentaria e limitata incide molto nell'intimo.
So che mettere le mani nel rachide è sempre un alto rischio, soprattutto legato al grado di abilità e di esperienza del neurochirurgo.
Sono tentato di sostenere l'intervento e sono alla ricerca di chi mi dia rassicurazioni.
Se fosse controllare il dolore si potrebbe con i farmaci ma nel mio caso è proprio una questione cinestetica da spondilolistesi, che tre risonanze e radiografie fatte negli anni, hanno rivelato.
La nonna paterna era molto curva ed anche mio padre (morto a 96 anni) era dolente alla schiena e abbastanza incurvato. Mio fratellodi 60 anni ha pure questa caratteristica per cui penso possa essere ereditaria, in parte.
Un suo consiglio, sempre ovviamente con le riserve legate al rapporto indiretto e non ambulatoriale, è bene accetto.
La ringrazio comunque dell'attenzione.
Cordialità.
Autore: Dario R.
Rispondi